L'abitudine del pensiero. Il potere delle parole.

Apr 03, 2021
ragazza che pensa

 

L'abitudine del pensiero.

Tra tutte le abitudini che possiamo instaurare una delle più sottovalutate è l'abitudine del pensiero.

Eppure è forse una delle più importanti.

Sottovalutiamo l'importanza di cosa diciamo a noi stessi e dei pensieri che scegliamo.

Anno dopo anno, dall’infanzia fino all’età adulta, instauriamo un’abitudine del pensiero: ovvero un meccanismo con il quale scegliamo le parole, soprattutto quelle che diciamo a noi stessi.

Con il tempo, la nostra mente attiva il pilota automatico e se è stata abituata ad uno stile esplicativo pessimistico per molto tempo, diventerà l’unica modalità conosciuta.

 

Il nostro pensiero può cambiare il corso degli eventi 

Secondo Seligman, padre della psicologia positiva, il modo in cui pensiamo può indebolire o potenziare il controllo che abbiamo sulla nostra vita. 

In questo senso, i nostri pensieri non sono solo una reazione agli eventi, ma cambiano addirittura il corso degli eventi stessi.

Seligman confronta quindi l’impostazione mentale delle persone ottimiste con quelle pessimiste.

Il punto cruciale per Seligman non è tanto il “pensiero positivo” ovvero affermazioni positive ripetute, ma lo stile esplicativo, ovvero la spiegazione che dai a te stesso nelle situazioni di difficoltà.

Lo stile esplicativo può renderti impotente oppure darti forza.

Nel momento in cui incontriamo una difficoltà o viviamo un momento difficile, ci diamo inevitabilmente e inconsciamente una spiegazione. 

Se diciamo a noi stessi che “sarà così per sempre”, oppure “a me capita sempre così” molto probabilmente ci arrenderemo e nei casi più gravi ci dispereremo.

Se diciamo a noi stessi “questa volta è andata così” e circoscriviamo l’evento critico in un particolare momento e non lo rendiamo permanente e ineluttabile, saremo più inclini a trovare una soluzione e a non abbatterci.

 

Il nostro super potere

Più volte ho parlato del nostro super potere: il potere di scegliere cosa dire, cosa pensare, come agire.

Una delle cose a cui più tengo è il linguaggio. Le parole contano, le parole creano il nostro mondo.

Le parole sono importanti.

Non solo quelle che dici alle persone intorno a te. Anche quelle che dici a te stesso.

Le scegli nel modo giusto?

Secondo Martin Seligman, il periodo che intercorre tra l’infanzia e la vecchiaia consiste in un lungo processo di emancipazione da uno stato di impotenza ad uno di controllo personale.

Il controllo personale è dato dall’abilità di cambiare le situazioni mediante un’azione intenzionale.

 

Che cosa più di tutto possiamo controllare?

Stephen Covey ha illustrato ampiamente quello che chiama “the circle of influence”, ovvero il circolo di influenza, ciò che possiamo modificare o influenzare. 

Nel suo circolo di influenza ci sono:

  • circolo della preoccupazione: dove risiede tutto ciò su cui non abbiamo potere. Come il tempo meteorologico, la pandemia, le guerre, cosa pensano gli altri, gli errori del passato.

  • circolo di influenza: ciò che possiamo influenzare, ma di cui non abbiamo il pieno controllo.

  • circolo di potere: ciò su cui abbiamo il totale controllo, come cosa mangiare, come agire, cosa guardare sui social network, cosa leggere, come utilizzare il nostro tempo libero, come reagire e comportarci, le persone da frequentare nel tempo libero. E cosa dire e cosa pensare.

Covey sostiene infatti che una delle più importanti cose che possiamo controllare è scegliere cosa dire e distingue le persone in proattive o reattive.

“One of the most important things you choose is what you say. Your language is a good indicator of how you see yourself. A proactive person uses proactive language -- I can, I will, I prefer, etc. A reactive person uses reactive language--I can't, I have to, if only.”

“Una delle cose più importanti che scegli è quello che dici. Il tuo linguaggio è un buon indicatore di come ti vedi. Una persona proattiva usa un linguaggio proattivo: posso, lo voglio, preferisco, ecc. Una persona reattiva usa un linguaggio reattivo - non posso, devo, se non altro. "

linguaggio proattivo reattivo self talk

 

Sii autentico

Lo stile esplicativo che adesso abbiamo molto probabilmente è stato influenzato negli anni dall'ambiente in cui abbiamo vissuto.

Spesso leggiamo, ascoltiamo e riascoltiamo il consiglio dell'essere se stessi.

Ci sono molti libri, anche canzoni ed è assolutamente fantastico. Ma cosa vuol dire veramente? Negli anni ho fatto molte riflessioni sull'essere me stessa.

Come tutti, immagino, ci sono molte versioni diverse di me.

Sono me stessa con i miei genitori, con i miei amici più cari, con mio marito, con chi mi segue online... cos'altro?

Tuttavia, ognuno di loro avrà una visione diversa su di me. E indovina cosa? Forse hanno tutti ragione.

Qualche tempo fa, uno dei miei amici più cari ha pronunciato una parola, una parola meravigliosa che non avevo mai considerato prima: Autentico. Sii autentico.

Certo, so cosa significa "autentico", ma mi sono ritrovata a cercarlo sul vocabolario e trovarne il significato:

Aggettivo: "di origine indiscussa e non una copia: genuino"

Mi piace.

Pensaci: abbiamo tutti un livello originale. Poi nel corso della vita le esperienze e le relazioni aggiungono più livelli o cambiano quelli precedenti. O entrambi.

Dopo un pò, fermi il tuo pilota automatico e ti chiedi: “Sono io? Perché sto reagendo in questo modo? Perché sto pensando così invece che in modo diverso?

Perché sto gestendo così il mio tempo? Perché ho queste abitudini?"

In ogni azione, puoi effettivamente vedere una persona che conosci o un momento passato della tua vita, o semplicemente sei così immerso nella routine da aver perso la bussola.

"Mi sto comportando come mia mamma / papà, come facevano i miei amici, come la mia famiglia, il mio collega o il mio capo si aspettano" .. e anche: "Mi sto comportando in questo modo da quando ho avuto una brutta esperienza, da quando ho avuto questo incredibile incontro, da quando ho letto questo libro... ”

Quindi, se stai riconoscendo questo meccanismo, tieni stretta questa consapevolezza per un secondo. Congelala, crea spazio nella tua mente, sii tranquillo, gentile e pensa: "Cosa farebbe la migliore versione di me? Cosa farebbe la persona che voglio diventare?"

Il tuo te stesso autentico ti darà una risposta. Una risposta molto onesta.

Nessuno può sentirti, nessuno può criticarti, quindi non preoccuparti, sii onesto e rimani lì, con i tuoi pensieri onesti, la tua verità, il tuo autentico te.

Goditi questo momento.

Dopo tutto ciò, arriva il momento di fare una scelta. 

La scelta delle parole che ti dirai.

 

In sintesi.

Possiamo esercitare il controllo sui nostri pensieri.

Possiamo scegliere cosa pensare e cosa pensiamo può modificare gli eventi.

La spiegazione che diamo agli eventi modifica le nostra prospettiva e le nostre azioni e quindi possiamo modificare gli eventi in base alla nostra reazione.

Cosa scegli?

Puoi scegliere ciò che le persone si aspettano, puoi scegliere ciò che ti sta dicendo il tuo io autentico o puoi trovare un compromesso...

Ricordati il tuo super potere. Il potere di scegliere cosa dire agli altri e a te stesso.

La chiave è essere consapevoli dell'intenzione alla base delle nostre azioni.

La mia riflessione per te oggi è: qual è la tua abitudine del pensiero?

Proattiva o reattiva?

Quanto il giudizio degli altri ti condiziona?

E quanto sei in contatto con l’autentico te stesso?

 

Ho creato un percorso di valorizzazione del tempo e del potenziale che si chiama "Vivi il tuo Ikigai" perché credo nell’unicità di ognuno noi e non solo nella necessità di ciascuno di noi di doverla esprimere, ma anche nel contributo che ognuno di noi può dare ed essere con la propria autenticità.

 

  

Ascolta "09 - L'abitudine del pensiero" su Spotify.

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